Il midollo spinale si estende dal cervello fino al termine della colonna vertebrale, che lo protegge.

E’ un fascio di nervi che ha la funzione di trasmettere i messaggi dal cervello al resto del corpo e viceversa. Dal cervello partono le istruzioni al resto del corpo: ad esempio per alzare un braccio il messaggio dal cervello arriva alle estremità attraverso la prima parte del midollo spinale, situato all’interno del canale protetto dalle vertebre cervicali. Dal resto del corpo partono invece le sensazioni (caldo/freddo, dolore, tatto) e, sempre attraverso il midollo spinale, arrivano al cervello.

In caso di lesione, cervello e corpo non sono più in grado di comunicare normalmente, dal punto della lesione in giù. Varie funzioni vengono compromesse, a seconda del livello della lesione (che corrisponde alla vertebra adiacente), tra cui: movimento, sensazioni, funzioni respiratorie, gestione di vescica e intestino, funzioni sessuali, pressione sanguigna e termoregolazione.

In caso di lesione, cervello e corpo non sono più in grado di comunicare normalmente, dal punto della lesione in giù. Varie funzioni vengono compromesse, a seconda del livello della lesione (che corrisponde alla vertebra adiacente), tra cui: movimento, sensazioni, funzioni respiratorie, gestione di vescica e intestino, funzioni sessuali, pressione sanguigna e termoregolazione.

La lesione si presenta in modo diverso da persona a persona, e la gravità viene determinata dal punto della lesione (ad es: C6-C7) e secondo la scala ASIA (American Spinal Injury Association). Proprio perché ogni paziente è unico, persone con lesione cervicale inizialmente tetraplegiche, che presentano una lesione nel primo tratto del midollo spinale in corrispondenza della vertebre cervicali, possono essere in grado di riprendere a camminare.

Una patologia al midollo spinale è una reale possibilità nella vita di tutti. A volte è causata da un grave incidente, ad esempio stradale o sportivo, altre volte basta una banale caduta, altre volte accade in seguito a una malattia. Il midollo spinale viene danneggiato, spesso irreversibilmente.

In Italia sono circa 80.000 le persone con lesione al midollo spinale, 2000 nuovi casi all’anno, mentre un bambino su 1500 nasce affetto da spina bifida, una grave malformazione congenita.

La lesione al midollo spinale colpisce, persone di tutte le età: sia giovanissimi, sia anziani (a causa di banali cadute per gravi artrosi a livello cervicale). Nei casi di origine traumatica il 48% delle cause sono incidenti sulla strada, seguiti da cadute e incidenti sportivi. Le lesioni non traumatiche possono avere diverse cause: neoplastiche, vascolari, infettive, infiammatorie, degenerative.

L’Unità Spinale Unipolare di Niguarda, oltre ad occuparsi di pazienti con lesione al midollo spinale provenienti dal Trauma Center (reparti di terapia intensiva o neurochirurgia dell’Ospedale Niguarda o di altri ospedali) ospita al suo interno anche il Centro Spina Bifida. Gli specialisti del centro prendono in carico i bambini affetti da spina bifida (offrendo consulenze ai genitori pre-nascita e poi ai neonati c/o il reparto di Patologia Neonatale) e accompagnando i bimbi negli anni nel percorso di maturazione neuro e psico-motorio. Al Centro afferiscono circa 300 bambini provenienti da tutta Italia, ai quali vengono assicurati follow-up cadenzati a carattere multidisciplinare, consulenze psicologiche ai bimbi ed alle loro famiglie, trattamenti riabilitativi definiti in base ad un progetto/programma personalizzato.

I casi di lesione al midollo spinale in Italia

Il Ministero della Salute valuta che nel nostro Paese siano 80 mila le persone colpite da lesione al midollo spinale, con un incremento annuale di circa 20/25 nuovi casi per milione di abitanti. Oltre l’80% delle persone colpite da lesione al midollo spinale ha un’età media che va dai 10 ai 40 anni.

Le lesioni al midollo spinale di origine traumatica (65% del totale) derivano da:

Nell’Unità Spinale di Niguarda, il paziente viene inizialmente preso in carico da un fisiatra, da un fisioterapista e da un terapista occupazionale.

Il fisiatra è il medico di riferimento che segue a 360° il paziente, elaborando in equipe un idoneo progetto riabilitativo personalizzato.

Il fisioterapista si occupa della rieducazione motoria, per il raggiungimento della massima autonomia possibile, relativamente al livello di lesione.

Il terapista occupazionale si occupa di rendere il paziente in grado di raggiungere la massima autonomia e indipendenza possibili, in tutti gli aspetti della propria vita quotidiana.

Accanto a queste tre figure professionali se ne aggiungono altre, a seconda delle fasi del percorso riabilitativo del paziente, quali il fisioterapista respiratorio, l’urologo, l’andrologo, il neurologo, lo psicologo e il laureato in scienze motorie per l’attività di sport terapia.

Negli ultimi anni, inoltre, sono a disposizione dei pazienti nuove attività che hanno dimostrato di fornire un valido supporto alla riabilitazione, quali la Pet Therapy (attività ludico-terapeutica con l’ausilio di cani) e i laboratori di espressività artistica e musicale. Quello che si compie in Unità Spinale è un percorso riabilitativo complesso e completo, che intende portare la persona con lesione al midollo spinale al massimo grado di indipendenza ed integrazione sociale.

L’Unità Spinale e la riabilitazione

L’équipe medica è formata da fisiatri, urologi e neurologi, anestesisti-rianimatori e si avvale delle consulenze di molti altri specialisti dell’Ospedale che nel tempo hanno mantenuto competenze specifiche, sempre nell’ottica dell’unitarietà dell’intervento.

Le attività dell’Unità Spinale investono tutti gli aspetti della disabilità conseguenti a malattie o traumi al midollo spinale, con coinvolgimento delle funzioni respiratorie, dell’area sacrale, oltre all’aspetto psicologico e sociale. L’intervento sanitario si sviluppa già a partire dalle fasi più precoci dell’evento lesivo, attraverso la prevenzione delle complicanze immediate, fino al raggiungimento del pieno recupero delle funzioni residue.

Il percorso è organizzato con l’obiettivo di arrivare nelle fasi successive al massimo livello possibile di autonomia ed al miglior reinserimento sociale.

Tecnologie disponibili presso la struttura:

  • Robot Lokomat, un’apparecchiatura robotica diffusa nei più avanzati centri riabilitativi donato da AUS niguarda Onlus al reparto. Si tratta di uno strumento di grande utilità per facilitare il recupero neurologico nelle lesioni spinali incomplete, che risparmiano almeno parzialmente alcuni movimenti al di sotto della lesione. La disponibilità di questo apparecchio facilita la programmazione delle attività rivolte alla riabilitazione della stazione eretta e del cammino.
  • Neurometer, strumento per la valutazione dell’integrità delle vie sensitive scorporando le informazioni provenienti da ogni singolo contingente di fibre (Aβ, Aδ, C).
  • Pablo ®Tyromotion donato dalla Coop Spazio Vita Niguarda, device tecnologico che consiste in un dinomamometro e accelerometro elettronico per la valutazione e riabilitazione di forza e articolarità dei diversi distretti dell’arto superiore nel paziente tetraplegico;
  • Hunova ® Movendo, dispositivo che opera alla presenza di due piattaforme robotiche sensorizzate posizionate a livello della seduta e dei piedi, permette di esaminare e riabilitare le diverse componenti dell’equilibrio sia in posizione seduta che eretta.

La lesione al midollo spinale rivoluziona la vita di chi ne è colpito e dei suoi famigliari.

Le conseguenze non sono solo di ordine motorio (la paralisi degli arti inferiori – paraplegia – o di tutti e quattro gli arti – tetraplegia) ma coinvolgono altri aspetti importanti:

Fisici

  • mancanza di sensibilità al di sotto del livello della lesione
  • perdita di controllo degli organi interni (intestino, vescica, apparato respiratorio)
  • dolore neuropatico

Psicologici

  • un diverso rapporto corpo-mente ed immagine di sé
  • ridefinizione di un proprio ruolo sociale

Sociali

  • discriminazioni
  • barriere architettoniche
  • difficoltà nei rapporti interpersonali già esistenti